Anche se Roger Fenton, fu il primo a documentare la Guerra con delle foto, Mathew Brady, che documentò la Guerra Civile Americana ( 1861-1865 ), fu probabilmente uno dei migliori fotografi documentale dell’ epoca.

Nel 1839 Brady incontrò e divenne uno studente di Samuel Morse. Nello stesso anno incontrò anche Louis Daguerre, e tornò negli Stati Uniti per sfruttare l’ invenzione della Dagherrotipia, creando quella che fu poi una Galleria di notevole successo.

Il “New York Illustrated News” il 26 Marzo del 1851, dice:

“M.B. BRADY: L’ eminente seguace della Dagherrotipia, ha recentemente aperto un nuovo salone per divulgare la sua arte, in uno dei migliori edifici di Broadway, New York. In occasione della prima apertura, un grande numero di dame e signori, compresi molti personaggi distinti, sono stati invitati, ed hanno partecipato alla splendida cena di benvenuto offerta da Mr. Brady. Il salone è grande circa centocinquanta piedi, rifinito e arredato nella maniera più costosa.

Mr. Brady è uno dei primi artisti, tra quelli che utilizzano il processo della Dagherrotipia nel Paese, e anche uno tra quelli di maggior successo. E’ l’ autore di molti miglioramenti di valore connessi all’ arte, e le sue fotografie hanno una fama mondiale per la loro fedeltà ed eleganza”.

Nel 1856 William Gardner, si unì a lui, e il successo della sua compagnia divenne addirittura maggiore.

Brady non fece molte delle foto che appaiono con il suo nome; si definì come fotografo di ritratti, ed equipaggiò un numero di fotografie ( venti, da quanto sosteneva ) con quello che sarebbe poi diventato noto come “What-is-it?”, una camera oscura mobile utilizzata per documentare la Guerra. In quanto datore di lavoro, impose che sulle fotografie apparisse il suo nome, piuttosto che quello del fotografo stesso.

Un altro fotografo tra quelli appartenenti al team di Brady era Timothy O’Sullivan, che lavorò per lui fino al 1863.

Il processo utilizzato dal team di Brady era quello colloidale, inventato da Frederick Scott Archer. L’ equipaggiamento limitato ed i materiali, creavano un grande impedimento ad ogni scatto, ma questi bravissimi fotografi, riuscirono ad ottenere circa settemila fotografie che ben ritraevano la realtà della guerra. La più famosa tra quelle ottenute è probabilmente l’ “Harvest of Death” fotografata da O’Sullivan.

Un commento fatto da Brady dice: “ la macchina fotografica è l’ occhio della storia “. Vedeva chiaramente il suo lavoro di fotografo storico, come una vera e propria missione, e la nostra attuale conoscenza di questo importante momento della Storia Americana, deve molto a ciò.

Il “New York Times”, del 20 Ottobre 1862 commentò le fotografie fatte ad Antietam: “Mr. Brady ha fatto qualcosa di davvero importante, portando a casa per noi la terribile realtà e crudeltà della guerra. Anche se non ha riportato dei corpi lasciandoli nel nostro giardino o lungo la strada, è sicuramente riuscito a fare qualcosa di molto simile…”

Erano forse troppo reali e dettagliate. L’ editoriale continua:

“Queste foto hanno un terribile effetto. Attraverso l’ aiuto della lente di ingrandimento,si possono distinguere chiaramente le varie persone assassinate. Non vorremmo sicuramente essere presenti nella galleria, quando una delle donne riconoscerà suo marito, figlio, o fratello, nella massa dei corpi senza vita, sdraiati in attesa della trincea”.

Anche se il lavoro di Brady era molto ammirato al tempo, non guadagnò tanto in termini finanziati; stanche di questa lunga Guerra, le persone non volevano ricordare troppo, e mentre Fenton aveva chiaramente scattato le sue foto con l’ intento di venderle, Brady fu invece onesto – a volte addirittura brutale, e la gente non desiderava avere le sue fotografie.

Brady investì una fortuna nella sua attività, ma si trovò in bancarotta. Nel 1875 il “Congress”, comprò in un’ asta pubblica le sue raccolte di fotografie per $2,840, e gli garantì $25,000, ma non fu abbastanza per coprire tutti i suoi debiti, e morì solo sofferente e alcolizzato. “Nessuno”, disse “saprà mai cosa ho dovuto affrontare per ottenere questi negativi. Il mondo non potrà mai apprezzare davvero il mio lavoro. Quello che ho subito, ha cambiato l’ intero corso della mia vita”.

Anche se la sua attività fallì, Mathew Brady ebbe un ruolo ed un effetto significativo nell’ arte della fotografia, dimostrando che le foto di Guerra non necessitavano essere dei semplici scatti in posa. Il suo lavoro, rappresenta un primo approccio a quello che oggi potremmo definire la fotografia documentativa.

Dal 1845 Brady diede inizio ad un ambizioso progetto, che consisteva nel fotografare diversi personaggi famosi dell’ epoca, e nel 1850 pubblicò “A Gallery of Illustrious Americans”. Tra le illustri figure fotografate troviamo, Abraham Lincoln, ritratto durante la sua prima campagna presidenziale. Lincoln stesso dichiarò in seguito:

“ Senza errori, gentlemen, Brady mi ha fatto Presidente!”.

La maggior parte dei lavori appartenenti alla vasta collezione di Brady, possono essere trovati all’ “House of Congress” di Washington.

(1823 / 15 Gennaio 1896 )


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