Cliche Verre

Cliche Verre, una parola greca che letteralmente vuol dire “immagine di vetro” è una tecnica fotografica in cui il fotografo incide un’immagine su un pezzo di vetro affumicato sopra la fiamma di una candela. Dopo che il fotografo aveva finito di disegnare l’immagine vi applicava sopra un pezzo di carte fotosensibile e la lasciava sotto i raggi del sole, per permettere all’immagine di passare dal vetro alla carta. Utilizzando lo stesso pezzo di vetro potevano essere realizzate numerose “stampe”. In corrispondenza dei punto in cui vetro non veniva inciso la carta, in quanto fotosensibile, sarebbe diventata più scura per via della luce di intensità maggiore che l’avrebbe colpita. (altro…)

Carte de Visite

Le Carte de Visite (CdV), letteralmente tradotte come “carte di visita”, sono ritratti che si mettevano negli album o che le persone lasciavano nelle case di altre persone come biglietto da visita. Le carte de visite divennero universalmente utilizzate intorno alla metà del Diciannovesimo secolo, quando il fotografo Andre Disderi scattò un ritratto di Napoleone III prima della Seconda guerra dell’Oppio, nel 1859. Ma prima di realizzare gli scatti di Napoleone Disderi sviluppò la tecnica che consisteva nel porre otto negativi in un’unica lastra. (altro…)

Camera obscura

Per “camera obscura” (è il nome latino della camera oscura) si intende una scatola scura nella quale i raggi di luce di un oggetto passano attraverso un piccolo buco o un set di lenti per riprodurre l’immagine dell’oggetto nella lastra o nella pellicola contenuta al suo interno. Quando i raggi riproducono l’immagine all’interno della camera oscura, l’immagine viene generata a testa in giù. (altro…)

DAGUERRE, Louis Jacques Mande

Daguerre fu forse uno dei più famosi personaggi dell’ epoca, e può essere citato come l’inventore della fotografia.

Cominciò a lavorare come architetto apprendista e all’età di sedici anni diventò assistente “stage designer” in un teatro di Parigi, ed i suoi complessi disegni gli fecero riscuotere un grande successo. Aveva una sorprendente genialità nella gestione della luce e dei suoi effetti, e fornì gli effetti scenici e l’ illuminazione per una serie di opere teatrali di Parigi. Sviluppò un impressionante teatro “illusorio”, che chiamò Diorama; esso era uno spettacolo fatto di immagini con effetti di cambiamento della luce e con enormi dipinti di luoghi famosi che misuravano dai 22 ai 14 metri. Questo divenne di gran moda nei primi anni venti. (altro…)

COBURN, Alvin Langdon

Coburn era un altro eccezionale fotografo a cui, non è stata forse ancora data l’ importanza che merita. Nacque a Boston, e si trasferì in Inghilterra quando era ancora giovane. Ha iniziato a fotografare all’età di otto anni ( ispirato da suo cugino F. Holland Day ), divenne nel 1903 un membro fondatore della “Photo-Secession” e che fu eletto nel “Linked Ring” e che alla giovane età di venticinque anni aveva presentato una mostra personale alla “Royal Photographic Society”. (altro…)

CLIFFORD, Charles

Clifford nacque nel Galles e visse a Madrid dal 1850. Fu anche un eccezionale fotografo dell’ architettura e dei paesaggi spagnoli. Il suo album “Vistas del Capricho” (1856), è composto da circa cinquanta immagini, alcuni del Palazzo di Guadalajara e altre del Palazzo di Canillejas, vicino a Madrid.

Un grande quantitativo del suo lavoro, può essere trovato presso le “Biblioteca Nacional” di Madrid. Il palazzo reale ne possiede alcune, ed un’altra si trova presso il “Prado” di Madrid. (altro…)

CLAUDET, Jean Francois Antoine

Claudet fu uno dei primi fotografi commerciali. Un mercante francese di vetro nel High Holborn, imparò i dettagli del processo della Dagherrotipia direttamente dal suo inventore, e acquistò da lui una licenza per operare in Inghilterra. Nel 1841 creò uno studio nei piani superiori della “Adelaide Gallery” ( ora “Nuffield Centre” ), dietro “St. Martins”, e successivamente in due altre località di Londra. (altro…)