Benvenuti in questo tutorial dedicato a come fotografare la Via Lattea, che fa parte della nostra serie “primi scatti”, pensata per chi sta approcciando l’arte della fotografia.
Fotografare la Via Lattea è il sogno segreto di quasi tutti i fotografi. Oggetto cosmico di grande bellezza e fascino che, prima o poi, finisce per sfidare qualsiasi appassionato di fotografia. Non fosse altro per le meravigliose foto che si vedono in rete.
Ma come fotografare la Via Lattea? Vediamolo insieme, passo dopo passo.
Che cos’è la Via Lattea
Venne definita Via Lattea dagli antichi una sorta di lunga scia di stelle che appare stagionalmente nel cielo. In realtà essa è la nostra galassia; quella dove noi stessi, con il nostro sistema solare, ci troviamo.
Ha forma di disco, con una specie di rigonfiamento al centro detto “nucleo”. Ma non è un disco compatto, bensì composto da bracci a forma di spirale. Noi ci troviamo nella parte esterna, lungo uno di essi.
I movimenti della Via Lattea
Apparentemente la nostra galassia sembra muoversi nel cielo, spostandosi ogni notte da est verso ovest, esattamente come la luna o il sole.
Però è solo un movimento apparente, in quanto sappiamo che le stelle sono ben ferme ed è invece la nostra Terra a ruotare sul suo asse ogni 24 ore. Questo movimento da luogo all’alternanza notte/giorno.
Ma se osservassimo la posizione di una stella alla stessa ora in due notti successive, ci accorgeremo che non si trova nella medesima posizione. Ogni giorno è come se fosse “andata avanti” di un po’.
Questo secondo movimento (anch’esso apparente), molto più lento del primo, è dovuto alla rotazione della Terra attorno al sole. Ed è quello che da origine alle stagioni.
Quindi, per trovare la Via Lattea nella stessa posizione a una determinata ora dobbiamo aspettare 1 anno. Per questo si dice che essa è “visibile” solo in un certo periodo dell’anno.
Come trovarla nel cielo
Come trovare la Via Lattea nel cielo? La risposta ovvia è: vedendola. Perchè se c’è si vede.
Se poi il primo approccio con questo oggetto celeste vi mette in ansia, avete le app da smartphone.
Se poi volete fare all’antica, allora cercate la stella Polare, a nord. La trovate usando la costellazione del Grande Carro o Orsa Maggiore.
Una volta trovata la Polare, cercate dal lato opposto all’Orsa Maggiore, alla stessa distanza, e troverete una costellazione a forma di W. Si tratta di Cassiopea e da li parte la coda della Via Lattea.
Quando fotografarla
Per le ragioni dette prima abbiamo due regole che ci dicono quando la possiamo fotografare.
Ci riferiamo a posizioni di scatto dall’Italia, ovviamente, perché spostandosi verso l’equatore o verso i poli la situazione cambia ma non ci riguarda.
Diciamo innanzitutto che essa si presenta in due modi diversi a seconda della stagione.
- Ad arco, curva sull’orizzonte
- Lineare, come una fascia luminosa
La fase ad arco è la più suggestiva, e anche la più ambita, ed è visibile da fine inverno a inizio estate. Nella prima parte di questo periodo appare prima dell’alba, poi mano mano ritarda fino ad apparire appena dopo il crepuscolo nella seconda parte di questo periodo.
Quella lineare invece è visibile da tarda primavera fino all’inverno, anche se man mano che si va verso i mesi freddi la lunghezza della fascia sopra l’orizzonte diminuisce.
Quando la Via Lattea sorge all’orizzonte ha la forma ad arco, concava verso il basso. Poi, nel corso della notte sale e l’arco si apre diventando una fascia.
Come fotografare la Via Lattea
La Via Lattea si presta a diversi tipi di inquadrature, ma ricordate sempre che tutte devono comunque prevedere terreno e paesaggio, e comunque degli elementi che compongano una immagine completa e significativa
Fotografata da sola, senza altro che non sia cielo, è solo una fotografia astronomica. Se invece è inserita in una inquadratura povera, o addirittura sbagliata, diventa solo una macchia di luce, una vera occasione sprecata.
Inquadrature
Le tre inquadrature suggerite sono:
- arco
- fascia
- nucleo
Sempre, lo ripeto, inserite in una scena ben composta e forte fatta di paesaggio ed elementi grafici che diano un senso all’immagine.
Come fotografarla: obiettivi
Arco: essendo molto ampio, per averlo tutto inquadrato è necessario usare lenti dal campo visivo davvero largo, ideale addirittura un fisheye.
Fascia: vanno bene i grandangolari e più ampi sono maggiore è la porzione inquadrata.
Nucleo: si può pensare anche a un 50mm o un medio tele attorno ai 70mm.
Si tratta ovviamente di focali riferite a una full frame.
Se avete una APS vi servono lenti con focali più ampie che, dopo il naturale crop a x1,5 (o x1,6 sulle Canon), vi offrano la giusta focale equivalente.
Come fotografarla: impostazioni
La nostra galassia è un soggetto molto suggestivo ma assai poco luminoso, quindi richiede impostazioni della fotocamera che possiamo definire estreme.
In linea di massima parliamo di:
- ISO tra 3200 e 6400
- apertura tra f4 e f2.8
- tempo di scatto lungo
Il tempo di scatto non ha un valore preciso, ma dipende – purtroppo – dalla focale usata. Deve essere il più lungo possibile, per avere una buona esposizione e ridurre quanto più gli ISO. Ma non deve essere troppo lento al punto da evidenziare il movimento (apparente, vi ricordo) delle stelle.
Se è troppo lento non avrete stelle a forma di punto, ma trattini.
Esiste una regola teorica detta del “600” che viene proposta come strumento di calcolo del tempo massimo di esposizione. Provatela, ma poi comunque fate un test reale e verificate se funziona.
Dividendo 600 per la focale usata si avrebbe il tempo massimo di scatto usabile. Esempio 600/15mm = 40 secondi. Se volete provarla fate il calcolo, ma poi scattate e verificate che le stelle siano effettivamente puntini.
La verifica si fa scattando, ingrandendo la foto al 100% e osservando prima le stelle al centro, poi quelle agli angoli.
Nel caso di lenti su APS ricordate che il calcolo va fatto con la focale relativa, non quella scritta sull’obiettivo.
Per esperienza posso dirvi che i margini di sicurezza sono molto più stretti. Vi suggerisco:
- 12mm: consigliati 15 sec. Massimo, 20 è già un rischio in particolare agli angoli.
- 20mm/14mm: consigliati 10 sec. Massimo 15.
- 35mm/24mm: consigliati 8 sec. Massimo 10
- 50mm: 6 sec.
- 70mm: 4 sec.
Questi sono tempi certi e affidabili.
Come valori di inizio per scattare suggerisco
- 6400 ISO
- f4
- 10 sec.
Poi variate muovendovi attorno a questi parametri.
Come fotografarla: tecnica
Per fotografare la Via Lattea abbiamo 3 possibili tecniche:
- scatto singolo
- stacking di una serie di scatti
- astroinseguitore + terreno
Inoltre, per far si che la si possa inquadrare tutta anche se non abbiamo lenti sufficientemente ampie come campo visivo – soprattutto se vogliamo l’arco intero – entra in gioco una quarta tecnica di ripresa, ossia la “panoramica”.
Vediamole singolarmente per sommi capi
Scatto singolo
Come dice la parola è un solo click fatto con le corrette impostazioni. Il suo problema principale è il rumore, generato dal fatto che la fotocamera lavora ad altissimi ISO.
Il rumore è un grosso problema per le foto di Via Lattea, perché la sua grana è praticamente grande come le stelle più fini.
Quando cerchiamo di eliminarlo con i sistemi tradizionali, tipo Camera RAW o Dfine, finiamo per eliminare anche le stelle fini.
Ma se non lo eliminiamo, quando andiamo poi a lavorare la foto per far risaltare le stelle rispetto al cielo, ecco che emergeranno tanto le stelle quando il rumore. Questo crea una bruttissima grana all’immagine.
Lo scatto singolo purtroppo è facile da fare, ma poi perde qualità quando si fanno questi due passaggi, ossia riduzione del rumore (che cancella parte delle stelle fini) e estrazione delle stelle (che non può essere adeguata perché altrimenti esalta il rumore rimasto).
Avrete una foto facile da scattare ma dal risultato finale modesto.
Stacking di una serie di scatti
Invece di fare un solo scatto pensate di farne una serie, tutti uguali, in successione. Poi li date in pasto a un software speciale che lavora le foto tra loro riducendo praticamente a zero (o quasi) il rumore.
Il software si chiama Sequator, è gratuito e abbiamo anche il tutorial.
Esso produce una foto simile allo scatto singolo originario, ma priva di rumore. A questo punto è facile far emergere adeguatamente le stelle rispetto al cielo di fondo. Ottenendo così una foto perfetta e di grande impatto.
Astroinseguitore + terreno
La terza opzione ha un costo, anche alto, perché dobbiamo comprare uno strumento detto astroinseguitore. Si monta sulla testa del cavalletto e poi su di esso si pone la fotocamera.
Il suo compito è di ruotare alla stessa velocità della Terra, annullando di fatto l’apparente movimento del cielo.
Questo permette di fare scatti di tempo molto molto lungo, perché non si ha rischio che le stelle da punti diventino trattini.
Si possono quindi abbassare gli ISO e avere uno singolo scatto, magari a 5 minuti di durata, privo di rumore, o con un rumore molto basso.
Il contro è il costo, ma anche il fatto che ogni volta deve essere allineato in maniera corretta o molto precisa, cosa abbastanza complessa soprattutto agli inizi.
Altro problema è il terreno. Dato che la fotocamera segue le stelle, il terreno risulterà mosso. Va quindi poi fotografato separatamente in un secondo tempo e sovrapposto al cielo in post produzione.
Panoramica della Via Lattea
Per fotografare l’arco completo abbiamo detto che serve una lente molto ampia, ideale un fisheye rettangolare (parliamo sempre su FF). Anche un 12mm grandangolare non è sufficiente.
Se non lo abbiamo, ecco venire in nostro aiuto la tecnica della panoramica. Ossia la stessa che si usa nel paesaggio.
Una serie di scatti fatti spostando leggermente l’inquadratura da un lato all’altro fino a coprire tutta la Via Lattea. Sarà poi il computer a ricomporre la scena.
Il problema è che si tratta sempre di scatti singoli, che, come lo “scatto singolo” visto prima, hanno il problema di non poter gestire adeguatamente il rumore.
Qui viene a nostro vantaggio il fatto che la pano solitamente è molto grande in termini di dimensioni (come pixel) e quando viene ridotta comprime comunque un po’ il rumore, riducendolo.
Attrezzatura per fotografare la Via Lattea
Concludiamo questa breve carrellata su come fotografare la Via Lattea indicando le attrezzature necessarie.
Fotocamera: deve essere in grado di reggere adeguatamente gli alti ISO, parliamo di 3200/6400. Questo diventa meno importante se si lavora con la tecnica della serie di scatti in stacking.
Lente: un fisheye grandangolare se volete fare l’arco intero con un solo scatto. Grandangolare più ampio possibile per una visione larga e completa, considerando che già il 35mm è troppo stretto. Un 50mm o un 70mm se volte invece dettaglio con una bella visione del nucleo.
Cavalletto: stabile e solido, con testa del tipo per fotografia, non quella per video. Se avete un cavalletto con le gambe a tante sezioni evitate di estrarre la parte bassa, quella più sottile, per avere maggiore stabilità.
Scatto a distanza: che sia a filo, radio o via app non importa. Ma non dovete assolutamente toccare la fotocamera per scattare, soprattutto se fate una serie di scatti per lo stacking o una panoramica. Non usate l’autoscatto.
Panno per la lente: di buona qualità, perché è facile che l’umidità appanni la lente frontale, soprattutto nella stagione fredda.
Torcia led: piccola per impostare la fotocamera, grande per spostarsi.
Batterie: portatene almeno due, se non 3, perché il freddo le scarica rapidamente.
Per approfondire
Per approfondire l’argomento, eccovi tutti i nostri tutorial gratuiti sulla Via Lattea:
1 Comment
Fotografare Calascio: guida completa ai migliori punti di ripresa · 3 Gennaio 2020 at 14:26
[…] rocca si può infine fotografare anche dal lato nord, stando più in basso, per avere dietro la Via Lattea in periodo estivo. Ma da qui il ponte di accesso è molto impattante negativamente sulla […]
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