Benvenuti in questo tutorial dedicato a come fotografare una cascata, termine che ovviamente non intende la caduta accidentale di qualcuno, ma un salto d’acqua :)

Come fotografare una cascata

Fotografare una cascata

Le cascate posso essere naturali o artificiali.

Le prime sono originate dall’improvviso salto di livello di un corso d’acqua. Mentre le seconde da costruzioni artificiali create dall’uomo. Queste ultime possono essere legate a impianti idroelettrici o industriali, oppure costruite per motivi ornamentali.

Le cascate naturali sono tra i paesaggi più affascinanti in assoluto e fotografarle è un ottimo modo per ottenere uno scatto a effetto, maestoso e imponente, della natura.

Essendo un soggetto che non si fotografa tutti i giorni e trovandosi spesso in luoghi remoti che richiedono anche delle lunghe escursioni per arrivare, è fondamentale essere preparati.

Questo, sia tecnicamente che dal punto di vista interpretativo, per non sprecare l’occasione.

Ma per farlo basta poco. Serve solo mettere in pratica alcuni accorgimenti, tecnici e non, per far si che le vostre fotografie riescano a catturare l’essenza di questo bellissimo luogo naturale.

Come fotografare una cascata

Ecco allora preziosi consigli su come fotografare una cascata e soprattutto come interpretarla fotograficamente.

Punto di ripresa

La prima cosa che dobbiamo decidere nel momento in cui andiamo a fotografare una cascata è il punto di ripresa, ossia da dove la vogliamo immortalare.

Generalmente esistono due visioni:

  • lontana
  • vicina

La scelta dipende da vari fattori, primo tra tutti la morfologia del terreno.

Essa si può valutare – grossomodo – da casa prima di andare sul luogo (oggi meglio di ieri) grazie a mappe e a Google Earth.

Questi strumenti sono preziosi per capire la morfologia, ossia come è fatto il posto dove si trova la cascata. E come essa si rapporta col paesaggio.

Per capire, ed esempio, se si trova su una parete esposta o incassata in una gola, se è su un fianco roccioso brullo o immersa in un bosco, e così via.

Questo ci permette di stabilire se è meglio fotografarla da lontano o da vicino, e quindi decidere dove piazzarci per il nostro scatto.

Nulla vieta, ovviamente, di fotografarla da due o più punti di ripresa diversi.

Altro fattore per la scelta del punto di ripresa, oltre alla morfologia del terreno, è l’accessibilità dei luoghi. Va bene cercare di fare la foto più bella possibile, ma sempre senza mettere a rischio la propria vita.

A volte il punto di ripresa perfetto di trova in un luogo

  • inaccessibile
  • pericoloso
  • instabile

Per cui lo dobbiamo scartare e optare per una soluzione meno perfetta, ma più sicura.

Non fate mai gli eroi. Non vale la pena di rischiare la salute per uno scatto.

Come fotografare una cascata
Punto di ripresa distante, con tele, inquadratura stretta.

Inquadratura per fotografare una cascata

Il secondo passo è scegliere l’inquadratura, che dipende ovviamente molto dal punto di ripresa che abbiamo scelto. Le opzioni sono tre:

  • ampia (tutta la cascata)
  • stretta (visione parziale)
  • dettaglio

Ma faccio una premessa che vale per tutte e tre: non pensate mai che la sola presenza dell’acqua corrente o della cascata intera faccia da sola “la foto”.

Fondamentale sempre inserirla in una inquadratura completa e convincente, equilibrata priva di elementi di disturbo e perfettamente strutturata secondo la “griglia dell’inquadratura” (terzi + croce).

Inquadratura ampia

In linea di massima la visione ampia, ossia la scelta di inquadrare tutta la cascata, è la quella che viene preferita. Perchè permette di trasmettere all’osservatore la maestosità della cascata e la sua relazione con il paesaggio in cui è collocata.

Il quanto debba essere ampia la visione (nel senso di allargarsi oltre la cascata) dipende da quanto è bello il paesaggio attorno. Se è molto bello se ne lascerà una fascia più ampia, altrimenti si cercherà di chiudere di più l’inquadratura attorno all’acqua.

Come fotografare una cascata
Inquadratura ampia con molto paesaggio attorno

Ma non serrate mai i bordi della foto troppo stretti sull’acqua, su nessuno dei lati e soprattutto in basso. Lasciatela sempre “respirare”. E cercate di lasciare spazio uguale sui lati opposti, soprattutto destra-sinistra.

Ovviamente non esagerate con l’ampiezza dell’inquadratura, altrimenti la cascata diverrà troppo piccola nella foto.

Inquadratura stretta

Se invece la forma della cascata o il paesaggio in cui si trova non sono troppo interessanti per scegliere una visione ampia, allora passate alla stretta.

Come fotografare una cascata
Inquadratura stretta della foto precedente.

Qui dovete essere tanto bravi da ritagliare la parte visivamente più interessante, che potrà essere:

  • base, dove l’acqua cade sulle rocce provocando schizzi
  • salto particolare lungo la caduta
  • testa, se resa interessante magari da rocce o alberi

Evitate di prendere solo una banale discesa d’acqua priva di particolari elementi di interesse visivo.

Inquadratura di dettaglio

Alcune cascate, per la loro morfologia, offrono aree piccole di grande impatto visuale, e questo per la presenza – oltre al flusso d’acqua – di:

  • rocce
  • massi
  • alberi
  • radici
  • cavità naturali

Quelle zone speciali meritano una inquadratura stretta di dettaglio, ma essa deve essere studiata con grande cura.

Inquadratura di dettaglio

Se fate questa scelta non pensate che la sola presenza dell’acqua che scorre basti per fare la foto.

Serve sempre la costruzione di una inquadratura completa che includa l’acqua e gli tutti altri elementi che abbiamo detto poco sopra e che avrete scelto di inserire nella foto.

Obiettivo

Veniamo ora all’obiettivo da usare per fotografare una cascata.

Ovvio che la scelta dipende dalla combinazione tra punto di ripresa e inquadratura scelta.

Generalmente l’abbinamento migliore è una coppia di lenti:

  • tele (esempio 70/200mm su ff)
  • grandangolare (esempio 16/35mm o 24/70mm su ff)

Con essi si risolve ogni possibile situazione.

Il tele va benissimo per riprese a distanza, sia che si voglia la veduta completa della cascata con del paesaggio attorno, sia che si decida di stringere. Ma va anche bene più da vicino per ritagliare un dettaglio interessante.

Il grandangolare va bene a media o breve distanza per una visione ampia o stretta. A distanza ravvicinata serve invece per delle scene di dettaglio.

Scelte ideali per l’inquadratura

Tra le scelte ideali in termini di inquadratura-obiettivo ve ne segnalo due:

Ripresa a distanza, visione ampia o stretta sulla cascata, con tele.

La classica visione a grande distanza, che mostra la cascata nel suo interno immersa nel paesaggio o una sua porzione interessante. Si ottiene lo schiacciamento della prospettiva con la combinazione tele-distanza e l’appiattimento degli elementi su una sola superficie visiva.

Ripresa ravvicina, visione ampia sul dettaglio, con grandangolo ampio

Praticamente l’opposto della precedente, sotto tutti i punti di vista.

Si scatta da molto vicino, usando un grandangolare ampio e inserendo qualche elemento come primissimo piano. L’effetto è di enorme prospettiva, con l’esaltazione del primissimo piano e l’uso degli altri elementi, acqua compresa, per formare un percorso visivo.

Ripresa ravvicinata, con grandangolare.

Tecnica di ripresa

Passiamo ora alle tecniche di ripresa per fotografare una cascata.

Con questo tipo di soggetto, sappiatelo, non vanno bene le mezze misure, le scelte intermedie. Si deve osare e spingere all’estremo, in una direzione o in quella opposta.

Parliamo di tempi di scatto e abbiamo infatti due estremi:

  • rapidissimi
  • molto lunghi

Tempi di scatto rapidissimi

Servono a congelare l’acqua e il salto della cascata. Ovviamente è bene usarli con inquadrature dove siano molto evidenti gli schizzi.

Quindi non nelle riprese a grande distanza. Ma al contrario si valorizzano al massimo in quelle di dettaglio, a breve distanza con grandangolare.

Per tempi di scatto molto rapidi intendiamo da 1/500 di secondo a scendere verso il tempo più rapido della fotocamera.

Questi tempi permettono di congelare gli schizzi e i flussi di acqua, che essendo ripresi da vicino e con un grandangolare, appaiono molto evidenti e scenografici.

Il successo della foto con questo tipo di ripresa dipende però molto dall’aspetto che gli schizzi e il flusso hanno al momento del click.

Quindi sappiate che non basta fare una sola foto. Serve una serie di scatti (anche molto lunga) per poter scegliere poi quello ideale in cui l’acqua avrà assunto la forma più spettacolare.

Come diaframma, essendo una ripresa da vicino abbiamo bisogno di ampia profondità di campo, ed è necessario quindi stare almeno a f8.

Di conseguenza è molto probabile che avremo bisogno di alzare gli ISO.

Questo soprattutto se siamo davanti a una di quelle cascate che si trovano immerse nel bosco (le più belle per questo genere di scenografie), ossia in ambiente con poca luce.

Quando alzate gli ISO valutate sempre molto bene fino dove arrivare in base alla caratteristiche della vostra fotocamera.

Tempi di scatto molto lunghi

Al contrario, tempi di scatto molto lunghi ci permettono di trasformare l’acqua corrente in un tessuto naturale con lo straordinario effetto seta.

Dicendo “molto lunghi” intendiamo almeno 8 secondi, ma cercando di arrivare a 30 secondi.

Questa tecnica va bene con qualsiasi tipo di inquadratura, perchè comunque trasforma sempre il flusso di acqua in una sorta di tessuto. bellissimo da vedersi.

Quasi sempre la luce ambiente è troppo forte per poter impiegarli, anche portando gli ISO a 100 e chiudendo il diaframma a f11 (non oltre perchè entrate nella “zona critica” degli obiettivi).

Quindi si usano speciali filtri grigi” che non aggiungono colore o effetto alla foto, ma sottraggono luce, permettendo di usare tempi di scatto più lunghi.

Tecnicamente si chiamano filtri ND, ossia neutral density.

Effetto seta con tempi molto lunghi.

Cavalletto

Inutile dire che un tempo di scatto lungo richiede necessariamente il treppiedi.

Ma il cavalletto è necessario sempre per tutte le riprese che usano tempi di scatto più lenti di 1/125 di secondo (1/250 se usate un tele oltre il 70mm).

Ed è comunque consigliato per le situazioni che richiedono uno studio particolare dell’inquadratura, perchè vi permette di centrare la foto con grande accuratezza e analizzare la scena con la massima calma.

Sicurezza

Quando andate a fotografare una cascata siete in un ambiente naturale, quindi vi sono pericoli e rischi maggiori rispetto a un centro commerciale.

Non andate mai a scattare su:

  • bordo di precipizi
  • terreno instabile
  • ghiaccio
  • pendii ripidi coperti di neve
  • roccia liscia e bagnata

Se proprio non potete farne a meno, assicuratevi con una imbragatura e una fune di tenuta ancorata a un supporto super solido.

Se invece avete deciso di fare una inquadratura di dettaglio da vicino vuol dire che siete in prossimità del corso d’acqua. Quindi vi trovare tra rocce liscie e bagnate, spesso coperte di alghe o muschio, che sono

la cosa più scivolosa esistente al mondo.

Massima cautela quando vi muovete in quel contesto.

L’acqua con cui avete a che fare è dolce, e a differenza di quella salata non corrode i materiali. Però entra nelle fotocamere e nelle lenti, quindi fate sempre attenzione agli schizzi e soprattutto a non finire a mollo.

Categories: Tecnica

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