Fred Holland Day è nato nel Massachusetts. Era un uomo molto ricco, e spese gran parte della sua fortuna in questa causa e si comportava in un modo che lo portò ad essere etichettato come un eccentrico. Studiò prima come pittore, ma poi preferì il campo della fotografia

Day era un membro importante tra i fotografi americani a cavallo tra i due secoli, sebbene egli successivamente venne eclissato da personaggi più accesi, come ad esempio Alfred Stieglitz che divenne presto la voce della fotografia americana nei decenni successivi.

Le immagini di Day raffiguranti nudità frontali, incontrarono una considerevole opposizione, anche se tuttavia non erano considerate affatto banali. Usava deliberatamente un obiettivo “incorretto”, che catturava un alone intorno alla luce delle immagini. Poco prima dell’ inizio del nuovo Secolo, Day decise di ritrarre gli ultimi sette giorni della vita di Cristo. Questo progetto venne pianificato con una cura meticolosa, e poiché decise che sarebbe stato lui ad interpretare la parte di Cristo, fece crescere i suoi capelli, e rimaneva a digiuno prima che le fotografie venivano scattate. Si inchiodò su una croce, usando ovviamente dei chiodi finti.

Alvin Langford Coburn, un suo parente, indirizzò Day alla sua carriera come fotografo, e insieme cercarono di promuovere la fotografia come una vera e propria forma d’arte.

Una delle migliori idee di Day, fu quella di organizzare una grande mostra dei lavori di “pittorialisti” progressivi americani, come Kasebier, White, Steichen, Eugene, Coburn e anche se stesso. Questa mostra, che conteneva circa 375 fotografie, di cui almeno un centinaio di Day, venne fatta presso la “Royal Society Photographic” nel 1900. Le reazioni furono molto controverse.

Una relazione dichiarò che la mostra : “non è pari a tutto ciò emerso, sin dai tempi della pubblicazione della “ Naturalistic Photography”! Nell’organizzazione di questo evento, la “Royal Photographic Society” ha focalizzato l’ interesse per la fotografia pittorica più di quanto è stato mai ottenuto da centinaia di saloni, o creato da una catena di “Linked Ring” dalla terra alla luna”.

Mentre il “News Photographic” ritenne il prodotto “ una malata fantasia, dovuta in gran parte al delirio di qualche pazzo… antiaccademico… ed eccentrico”.

Nel 1904 gran parte della sua collezione di meravigliosi immagini ( stimate circa a duemila ), venne sfortunatamente distrutta a causa di un enorme incendio; la maggioranza delle fotografie sopravvissute ( solo poco più di un centinaio ), sono state presentate alla “Royal Photographic Society” da Frederick H. Evans negli anni Trenta.

Uno degli effetti della Rivoluzione Russa e della Prima Guerra Mondiale fu quello dell’ arresto della produzione di platino ( che proveniva dagli Urali ). Non contento di qualsiasi altro processo esistente, Day perse anche il suo interesse per la fotografia.

( 8 Luglio 1864 / 12 Novembre 1933 )

Vedi anche http://www.burrows.com/norwood/fred.html


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