Per la maggior parte dei fotoamatori, ma anche per alcuni professionisti, fotografare al chiuso può essere più che un problema: la famosa spina nel fianco.

Fotografare in interni: cinque consigli utili

Ecco alcuni suggerimenti su cose da fare, e da non fare, che ho scoperto con l’esperienza e per motivi di necessità.

1 Niente flash incorporato

Se dovete usare un flash mettete da parte il vostro “pop-up” (ossia quello incorporato nella fotocamera, che salta fuori e scatta quando lei – la macchina – ritiene che sia il caso di usarlo). Per fotografare interni è meglio una luce diffusa, piuttosto che quella diretta del flash pop-up; è vero che potreste cercare di utilizzarlo in maniera che il suo lampo non punti direttamente sul soggetto della foto, e le soluzioni tecniche per re-indirizzare la sua luce ci sono, ma di sicuro la cosa migliore da fare è quella di aggiungere un flash esterno, di quelli che vanno inseriti sull’apposita slitta che si trova sopra la fotocamera. Ovviamente questo articolo vale per chi sta scattando con fotocamere reflex o comunque delle compatte così evolute da poter montare un flash esterno; se la vostra compatta non possiede la slitta per il flash…nulla da fare.

Ma torniamo al flash pop-up (quello incorporato). Il suo limite è che viene montato in una posizione fissa – orientata in avanti e in orizzontale – e il montaggio è tale che non è possibile puntarlo altrove, ad esempio, verso l’alto come servirebbe al nostro scopo. Al contrario, i flash esterni possono orientare la testa verso l’alto, ruotare a destra e sinistra liberamente, e rivolgersi persino verso le spalle del fotografo. Lo scopo di questa ginnastica è quella di puntare la luce verso fuori pareti e soffitti, in maniera tale che queste superfici la diffondano sul soggetto; in alternativa si possono utilizzare quegli appsiti accessori diffusori, tipo “Lightscoop”, per diffondere la luce dal vostro flash (in questo caso anche dal pop-up). Naturalmente il diffusore montato sul flash, pur rendendo la luce diffusa e non diretta, mantiene sempre la fonte luminosa davanti al soggetto, mentre sparare il lampo sul soffito, ad esempio, crea una illuminazione diffusa che giunge dall’alto. Queste opzioni naturalmente non hanno esattamente lo stesso effetto di luce che si avrebbe usando un diffusore ampio (bank) su un potente flash professionale.

2 Catchlight, cogli la luce negli occhi

luce negli occhi

Il “catchlight” è quel tipico riflesso che appare negli occhi di un soggetto fotografato e che viene provocato dalla proiezione della sorgente luminosa sul nero della pupilla; esso, pur se minuscolo, regala vitalità allo sguardo e al viso. Ottenere questo effetto, se si è in interni, può essere davvero difficile. Di solito quando lavoro in ambienti chiusi è bene utilizza un flash con diffusore puntato su una vicina parete bianca. Quando “sparate” il vostro flash contro pareti o soffito ricordate sempre che la luce prenderà il colore della superficie che la riflette. Se è bianca la luce resterà bianca, ma se avete la dabbenaggine di usare una parete verde o rossa….il vostro soggetto apparirà del colore di un marziano; il bilanciamento automatico della temperatura colore della luce della vostra digitale completerà il disastro. Tornando al catchlight, se avete un bambino come soggetto cercate fotografarlo mentre è seduto sul seggiolone, ponendolo vicino a una finestra e con un vassoio bianco posto al lato del viso in modo da catturare la luce esterna: questo trucco creerà un fantastico catchlight che può accendere i suoi occhi tanto quanto farebbe un diffusore professionale. Il suggerimento 4 potrà anch’esso esservi di grande aiuto in questo senso.

3 Il posto giusto in casa

In inglese il luogo ideale viene detto “spot” e sicuramente ve ne sono anche in casa vostra, o nell’ambiente chiuso dove state fotografando. Cercateli e scoprirete senza dubbio un posto nella vostra casa dove siete quasi sicuri di poter ottenere costantemente delle buone foto. Una delle stanze ideali è solitamente la cucina; spesso questi ambienti sono esposti in maniera da essere soleggiati, magari verso sud, sono piene di armadi chiari o addirittura bianchi, e questo farà rimbalzare la luce naturale permettendo addirittura di non aver bisogno di flash.

4 Finestre

Ovviamente, dato che nella fotografia la luce è il vostro alleato e solitamente proviene dalle finestre, ecco che questi elementi assumono una grande importanza nella fotografia in interni. Esaminatele quindi con cura, soprattutto in termini di orientamento rispetto al sole e direzione di esposizione. Il salotto è solitamente un ambiente ricco di finestre, spesso ampie, magari con tende velate che diffondono la luce. La finestra, grazie alla sua ampiezza e all’intelaiatura, produce un piacevole catchlight negli occhi. Se la camera si trova esposta a nord non vedrà mai il sole diretto entrare dalle sue finestre, ma proporrà una luce morbida e tenue, comunque in grado di produrre delle lievi e piacevoli ombre sul viso. Questa stanza sarà ovviamente più scura della cucina descritta nel punto 3, quindi dovrete ricordarvi di modificare le impostazioni della fotocamera prima di compiere lo scatto.

5 Non esagerate con gli ISO

Nonostante quello che sostengono i vari produttori di fotocamere, personalmente ritengo che i valori ISO sopra gli 800 non siano esattamente consigliabili per avere dei risultati di qualità. Le altissime sensibilità sono certamente una potente carta da giocare, ma in situazioni estreme o difficili. Quando è possibile evitare queste “puntate” verso le alte vette ISO, è bene evitarlo. Cercate quindi di utilizzare al meglio il vostro flash e imparate a ottimizzare la luce naturale, combinandola magari con quella artificiale. Se siete dei fotoamatori di primo livello, in un primo momento vi sarà molto difficile trovare la giusta combinazione: avrete scene scure con la bruciata del flash o viceversa scene chiare senza palese evidenza del fatto che il flash ha fatto il suo lavoro. Ma con l’esperienza imparerete a padroneggiare questo mix. Pensate sempre di essere orgogliosamente un “fotografo della luce disponibile”. Potrete sorprendere voi stessi con quello che imparerete esercitandovi; non dovrete neppure spendere una fortuna per comprare delle pellicole.


2 Comments

saverio socci · 5 Febbraio 2016 at 18:46

Articolo molto interessante, sarebbe utile anche un suggerimento per chi come me approccia la fotografia d interni ( sono interessato all home staging e dunque e’ basilare saper fotografare gli interni oltre che gli esterni dell edificio) su quale obiettivo orientarsi per tale tipo di foto. ( al corso home staging suggerivano un ob. 14 mm ?.
grazie
cordialmente

Giovanni Lattanzi · 6 Febbraio 2016 at 12:39

Salve, si le direi un grandangolo spinto, da 16mm a 14mm. Ideale uno zoom, come il nuovo ma costoso Canon. Oppure un decentrabile, che è molto utile in esterni, forse meno in interni.

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