La fotografia secondo Sara Munari
D. Quando e come ha scoperto la fotografia?
R. Non da molto, sono fotografa da dieci anni e prima di allora, non avevo mai usato una macchina fotografica.
D. Ci racconti il suo primo approccio a quest’arte:
R. E’ stato un avvicinamento lento, ho seguito un corso in una scuola, l’ISFAV di Padova. Inizialmente non mi ero resa conto che la decisione di frequentarla avrebbe cambiato la mia vita.
D. Ricorda la sua prima foto?
R. Ricordo il primo rullo, credo fosse di diapositive. Le scattai a Burano, credo.
D. Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica?
R. Prima ho frequentato il corso, dopo due anni stavo già insegnando a mia volta. Ho letto tutto quello che ho potuto: Storia, Critica, Tecnica. Ho guardato con attenzione il lavoro di molti fotografi, cercando di capirne le spinte e le caratteristiche.
D. E quali le sue tappe più significative?
R. Ho mantenuto e mantengo il piede in due scarpe: sono fotografa ed insegno in diversi istituti. In una scuola superiore di Lecco, all’istituto Italiano di fotografia e Obiettivo Reporter. Ogni tappa è stata per me un successo, nell’insegnamento così come nel campo fotografico. Ogni premio, mostra o riconoscimento è stato per me un grande traguardo.
D. Cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi?
R. Lavoro 10/12 ore al giorno…direi uno “stress positivo”, ecco.
D. E pratici?
R. Vedi sopra….
D. Fotografa per lavoro o per diletto?
R. Per lavoro, ma mi diverto.
Maestri e grandi fotografi per Sara Munari
D. C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la sua crescita?
R. Mi sono appassionata alla storia grazie ad un mio docente, Renzo Saviolo, di Padova. Lui è stato importante, senza saperlo.
D. Ha avuto un vero e proprio “maestro”?
R. Non proprio, ho cercato di comprendere tutti i grandi maestri che mi sono passati sotto mano per lavoro e per diletto.
D. Per lo stile, ha fatto riferimento a quale grande fotografo mondiale?
R. Non penso di avere uno stile, non credo. I miei progetti sono molto eterogenei.
D. Chi sono i “grandi” di ogni epoca che ammira di più?
R. Incontri fotografici fulminanti (forse flash-anti) con Koudelka, Raghu Rai, Duane Michaels, Alex Webb, Sarah Moon, Lisette Model, Eugene Atget e davvero molti altri.
D. Il preferito in assoluto?
R. Koudelka.
Gli scatti di Sara Munari
D. Cosa le piace fotografare?
R. Con le fotografie mi piace raccontare, quindi fotografo tutto quello che mi serve a tale scopo.
D. Qual è il suo soggetto preferito?
R. La gente.
D. E il genere?
R. Street Photography.
D. Ci racconti il suo concetto di inquadratura:
R. Nessuna regola. Non esiste la giusta inquadratura, esiste l’inquadratura che fa parlare la fotografia.
D. Che tipo di luci preferisce?
R. Dipende dal soggetto e dal luogo. Tutti i tipi di luce possono servire, ma forse preferisco le luci forti.
D. Quale nuovo genere di fotografia vorrebbe esplorare?
R. Nessuno in particolare.
D. Usa tecniche fotografiche speciali, come il macro?
R. Non uso il macro, ho seguito progetti con antiche tecniche di stampa, ma se intendi in fase di ripresa, no, nessuna tecnica speciale.
D. Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di come lo realizza tecnicamente: direttamente allo scatto o in post produzione?
R. Certo che lo uso, dipende dal lavoro. Realizzo il bianco e nero in post produzione, dato che preferisco che il file originale abbia tutte le informazioni possibili, anche se decido a priori se il progetto sarà in bianco e nero o a colori. Dal mio punto di vista, sono visioni molto differenti.
Sara Munari e il fotoritocco
D. La sua opinione sul fotoritocco:
R. La mia unica regola è: “Sara ricordati che una foto di merda scattata, rimane una foto di merda ritoccata” ..quindi poco ritocco o ritocco mirato.
D. Quali sono, secondo lei, i limiti etici al fotoritocco?
R. I limiti etici riguardano il fruitore dell’immagine. Il limite è il momento in cui il fruitore non è messo nelle condizioni di capire, esattamente e correttamente, l’avvenimento o la cosa che il fotografo ha ripreso.
D. E’ lecito intervenire per migliorare luci e toni di una foto?
R. Luci direi no, toni si.
D. E per rimuovere elementi di disturbo?
R. Assolutamente no! Gli elementi di disturbo, se non ti hanno disturbato in fase di scatto, vuol dire che hai fatto un errore a scattare.
D. E aggiungere elementi, cieli oppure oggetti?
R. Non si può, cavolo. Non siamo pittori, siamo fotografi. La fotografia deve essere o chiaramente ritoccata e quindi porre il fruitore nella condizione di capirlo o leggermente ritoccata, per accompagnare il fruitore alla lettura dell’immagine.
D. Che software usa per il fotoritocco?
R. Photoshop.
D. Che tipo di interventi fa di solito?
R. Desaturazione, sfuocatura e vignettatura.
Sara Munari: RAW, JPG e TIF
D. In che formato scatta di solito?
R. Raw.
D. Se scatta in RAW, che software usa per aprirle i file?
R. Camera raw.
D. Ha mai provato con LightRoom? Se sì, cosa ne pensa?
R. Non mi piace, dopo le devo sempre riguardare in Photoshop, ma è solo questione di abitudine.
Informazione
D. Legge riviste di fotografia? Se sì, quali?
R. Leggo molti libri, raramente riviste.
D. Consulta siti web di fotografia?
R. Sì, di autori o siti con raccolta portfolio di autori.
D. Ne consulta alcuni in maniera abituale, considerandoli un punto di riferimento?
R. Nessuno in particolare.
D. Partecipa a workshop o seminari?
R. Tengo workshop e seminari. Ultimamente ho partecipato ad un seminario di Roberto Mutti.
D. Cosa pensa dei workshop?
R. Penso che se fatti bene, con impegno sia da parte del docente che da parte dell’ iscritto, possano servire molto. Nei miei lo scopo è la creazione del portfolio, sempre.
D. Fa parte di un circolo fotografico?
R. No.
D. E di una associazione del settore?
R. No.
D. Va a fiere e saloni di fotografia? Se sì, a quali?
R. Quando posso, partecipo a tutti i Festival in Italia.
D. Cosa ne pensa, li trova utili?
R. Sì, è un modo per incontrare critici, storici e fotografi nello stesso posto. Per me è molto utile.
Mostre
D. Visita mostre di fotografia?
R. Molte.
D. Quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?
R. Tante, mi hanno particolarmente colpita Joel Peter Witkin, Jan Saudek e tanti altri.
D. Qual è stata l’ultima visitata?
R. Fashion, allo spazio Forma.
D. La mostra che vorrebbe vedere?
R. Forse vorrei vedere “The Family of man”, così come era stata pensata e realizzata da Steichen nel 1955.
D. Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?
R. Ne ho realizzate diverse….Questo di seguito è l’elenco:
2012: Ottobre Villa Visconti D’Aragona – Sesto S.Giovanni “Di treni, di sassi e di vento”
2012: Ottobre AROMA exhibition Budapest, Szabadsag square “Di treni, di sassi e di vento”
2012: Ottobre Palazzo Isimbardi, Milano. Progetto AQUAPLUS personale “Water and time”
2012: Giugno Etna photo meeting “Donne viste dalle donne” collettiva
2012: Marzo Costa Masnaga Personale “Le donne nel mondo”
2012: Febbraio Londra Tutu’s Dionisiaca 2011: Novembre Sondrio “Le donne dal mondo” personale 2011: Novembre Chiavenna Personale “le donne del mondo” 2011: Maggio Monza Galleria Auchan “ Oceano India” personale
2011: Maggio Marmirolo Mantova “Di treni, di sassi e di vento”
2011: Aprile Lecce ex-convento dei Teatini “Le donne dal mondo” collettiva 2011: Marzo Monza Galleria Auchan “Le donne dal mondo” personale 2010: Villa Greppi Monticello Brianza Collettiva 2010: Torino Galleria Nazionale Fiaf “Di treni di sassi e di vento” 2010: Stazione Ostiense Roma “Ferrovie e Integrazione” COLLETTIVA. 2010: Porta S.Agostino Bergamo alta “Vita vo cercando” Collettiva. “Di treni, di sassi e di vento” 2010: Luccadigitalphotofest “Di treni, di sassi e di vento” Personale. 2010: Galleria St Roma personale “Di treni di sassi e di vento” 2010: Festival Adriatico Mediterraneo 2010 Collettiva “Di treni di sassi e di vento” 2010: Centro Nazionale della fotografia d’autore Bibbiena Autoritratto 2009: Turin photo festival “Le donne in Turchia“ collettiva 2009: Olbia Home gallery – collettiva “Tre minuti” 2009: Lecco Din Don D’arte personale “Ritratti d’artista” 2009: Galleria Gallerati Roma Collettiva “Drei Berlin” 2009: Fotoleggendo Roma – collettiva “Oceano India” 2009: Castellanza Villa Pomini Fotografi Italiani emergenti personale “Turk” 2009: Castellanza Villa Pomini collettiva 2008: Villa Pomini Giovane Fotografia Italiana 2008: Sede centrale Deutsche Bank Lecco “Turk”- Immagimondo 2008: Roma Mitreo collettiva “Dreaming” 2008: Photoexpo Lissone
personale
2008: Indastria Fotofestival 2008 – Mussolente – Vicenza 2007: Trieste collettiva “Il salto” 2007: Seravezza Festival di fotografia “Emulsioni” 2007: Open space – Lecco Emulsioni
2007: Lecco Immagimondo “Oceano India” Collettiva 2007: Istanbul collettiva “Dreaming” 2007: Castell’Arquato, Carosello Italiano 2007: Biella – Carosello Italiano 2006: Seravezza – Lucca 2006: Palagio di parte Guelfa –Firenze “Dreaming” 2006: Museum of Foreign art -RIGA Lettonia “Dreaming” 2006: Circolo “Tina Modotti” Acerra- Na Emulsioni 2005: Foto ottica Corbetta – Albavilla Emulsioni
2005: “Wagamaga” Milano 2005: “Monastero di Bobbio” Piacenza 2005: “Marghera Fotografia “ Marghera Ve 2005: “La corte” – Erba 2004: Toscana foto festival – Massa Marittima Emulsioni Grosseto 2004: Premio Donato Frisia – Merate 2004: Padova Arte. Fiera d’arte. Emulsioni 2004: Grafiche D’autore – Montecampione 2004: “Cosa sia la bellezza non so” – Emulsioni Pavullo sul Frignano (MO) 2003: Photo&foto Emulsioni Cesano Maderno (MI) 2002: Labirinti di luce Padova 2001: Labirinti di luce Padova 2001: Istituto Bauer premio Pezza Milano 2000: Università Tor Vergata – Roma
D. Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze.
R. Forse la mostra collegata al Premio del Luccadigitalphotofest, sono dovuta salire sul palco davanti ad un sacco di gente ed avevo paura dell’attacco di panico, crisi isteriche e convulsioni, tutte insieme.
Le attrezzature di Sara Munari
D. Attualmente, quali fotocamere usa?
R. Due d600.
D. E quali obiettivi?
R. Ultimamente il 28 f2,8.
D. L’obiettivo che usa più spesso?
R. Uno zommettino piccolino, poco ingombrante ma luminoso, ma non ricordo che focale abbia.
D. Quali flash?
R. Odio il flash. MAI usato.
D. Quali cavalletti e teste?
R. Manfrotto.
D. Quali altri attrezzature o accessori usa?
R. Solo la macchina.
D. Utilizza filtri?
R. Mai.
D. Qual è stata la sua prima macchina?
R. Yashica fx3 200 con ottica Contax-Zeiss.
D. Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?
R. Ho sempre e solo usato Nikon, perché non mi ha mai dato problemi (ecco adesso succederà qualcosa….)
D. Ha mai fatto un cambio integrale di marca?
R. No, mai.
D. Dove acquista di solito le attrezzature? Fa spese online?
R. Sì faccio spese on line Da Forniture Conti a Bergamo.
Sara Munari e la nostalgia della pellicola
D. Lavora ancora in pellicola?
R. Sì, mi capita per i progetti personalissimi.
D. Con quali corpi macchina?
R. Nikon fm2- f3- f90.
D. Quali pellicole usa?
R. Kodak Trix400 bianco e nero.
D. Se usa diapositive, dove le sviluppa?
R. Non ne uso.
PRO – Sara Munari in studio
D. Come è fatto il suo studio fotografico?
R. E’ molto poco fotografico, pieno di libri e disegni che ho fatto sui muri, qualche stampa…ma non usando lo studio per interni, più che uno studio è un rifugio.
D. Dove si trova?
R. Vicino Lecco.
Info
- Nome: Sara
- Cognome: Munari
- Indirizzo: Piazza antichi padri, 1
- Città: Lecco
- Telefoni: 3383782915
- Email: sara@saramunari.it
- Sito web: www.saramunari.it
0 Comments