I Monti della Laga rappresentano, per altitudine, il quinto gruppo montuoso dell’Appennino centrale dopo il vicino gruppo del Gran Sasso, quelli della Maiella e del Velino-Sirente (sempre in Abruzzo) e quello dei Sibillini (nelle vicine Marche). Il territorio dei Monti della Laga è interamente protetto in quando rientra nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
La sua catena montuosa si snoda lungo il confine tra Abruzzo, Lazio e Marche, toccando le province di L’Aquila, Teramo, Rieti e Ascoli, per una lunghezza totale di quasi 24 km e sfuma, verso l’aquilano, nei Monti dell’Alto Aterno.
La valle del Tronto, dove corre l’antica Salaria (di fondazione romana), separa a nord i Monti della Laga dai Sibillini, mentre a sud è la suggestiva e stretta valle del fiume Vomano a separarli dalla catena del Gran Sasso. La valle è percorsa da una bellissima strada panoramica: la Statale 80 (che ricalca un ramo dell’antica via Cecilia di fondazione romana), detta anche la Via delle Capannelle.
Prima della costruzione del Traforo del Gran Sasso, sull ‘autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo, essa rappresentava l’unica via di collegamento tra la costa adriatica e le zone interne, e quindi Roma. Nella zona più elevata la Statale 80 culmina al Passo delle Capannelle, da cui appunto il nome, che permette un rapido accesso al vicino Lago di Campotosto.
Il versante teramano dei Monti della Laga è coperto da fitti boschi di faggio e assai ricco di acqua, che nelle stagioni uomide e in primavera col disgelo delle nevi di alta quota, da luogo a una miriade di cascate e ruscelli. Verso est i Monti della Laga sfumano verso le colline con due monti dalla caratteristica forma: la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli che, assieme, formano il comprensorio dei Monti Gemelli; li separa una profonda e stretta gola, quasi un vero canyon, che prende il nome dal fiume che la percorre: Gole del Salinello. Al suo interno si trovano una suggestiva cascata, i rureri del medievale Castel Manfrino e alcune antichissime grotte abitate in passato da eremiti.
La zona del Ceppo e quella di Piano Roseto offrono invece boschi fitti, che in autunno regalano colori vivissimi, e panorami straordinari con affacci incredibili in cui la vista spazia dal Gran Sasso al mare.
Come raggiungere i Monti della Laga
I Monti della Laga sono coperti da una rete di strade abbastanza articolata e ben strutturata, anche perchè sono costellati di borghi e frazioni. Le strade vengono quindi mantenute aperte anche in inverno, con la neve, salvo che le precipitazioni siano davvero intense, quindi parliamo di metri di neve, ma in genere bastano poi pochi giorni per portare alla riapertura di tutte le vie. Sui Monti della Laga si trova anche una fitta rete di strade sterrate a servizio di pastori e taglialegna, che però in genere sono percorribili solo in fuoristrada, e di sentieri per escursioni.
Ai Monti della Laga si accede da Ascoli Piceno, via Valle Castellana; da Teramo, sia via strada delle Capannelle passando per Montorio, che da altre vie. E da L’Aquila, sempre via strada delle Capannelle.
Turismo sui Monti della Laga
I Monti della Laga sono il comprensorio abruzzese meno noto e meno frquentato in generale, “rifugio” di pochi appassionati conoscitori e soprattutto degli amanti della montagna locali. Fotograficamente sono un territorio quasi del tutto “inesplorato” da parte dei grandi flussi nazionali.
Eppure offrono paesaggi mozzafiato, aree naturali di grande bellezza, cascate spettacolari, e poi boschi, calanchi, grotte, gole: tutto sta a conoscerli. I luoghi più noti dal punto di vista turistico sono il Ceppo, famoso per i suoi funghi, e Piano Roseto, per la fiera della pastorizia che vi si svolge annualmente.
Questa montaga vive prevalentemente di allevamento, pecore soprattutto, per cui è ricca e di alta qualità la produzione di cacio, pecorino in particolare, di cui esiste anche una versione spalmabile, di gusto straordinario. Molto importante la produzione di castagne, che per secoli hanno rappresentato il nutrimento base di tante famiglie e oggi sono una preziosa risorsa alimentare ed economica di tanti borghi. Ricca poi la “produzione” di funghi porcini e tartufi dei boschi della Laga.
La gastronomia locale offre quindi piatti basati sulla eccellente produzione locale di formaggi, essendo appunto una zona ricca di allevamenti di pecore e mucche, ma anche di porcini e tartufo, e piatti e dolci a base di castagne. Famosi i ravioli di ricotta ai funghi porcini.
Fotografare i Monti della Laga
I Monti della Laga sono il comprensorio abruzzese meno battuto dai flussi turistici, e quindi anche fotografici. Eppure offrono numerose location fotografiche straordinarie, sia dal punto di vista delal veduta paesaggistica, sia come soggetti specifici. Offrono infatti panorami suggestivi, ampi e stretti, in tutte le stagioni, anche se – data la ricchezza di boschi di faggio, il panorama si valorizza al suo massimo in autunno, con le tinte calde delle foglie che gradano dal verde, al giallo, al bruno. Molto interessante anche in inverno con neve e ghiaccio, pur se diventa difficile da raggiungere.
La notte offre grandi opportunità, per molti superiori a quelle del giorno, e questo in tutte le stagioni: startrail nel bosco e sui panorami, la Via Lattea a dominare la vicina catena del Gran Sasso o le cascate. Spesso sulla catena occidentale delle vette si verificano temporali, in particolare in estate, con grandi movimenti di nuvole e, ovviamente, fulmini. Spesso – soprattutto in autunno – nelle valli si forma una fitta nebbia che offre condizioni fotografiche straordinariamente suggestive.
Purtroppo, i Monti della Laga, sia per la loro conformazione e vastità, sia per l’accessibilità, dispongono di un numero limitato di shooting spot che siano davvero validi e molti di essi non sono adatti a tutte le stagioni. Per contro, offrono situazioni di ripresa fotografica quasi sempre ottimi, spesso eccellenti. Date le premesse, si capisce come essi siano difficili da individuare, anche usando Google Earth. Se uno volesse cercarli da solo avrebbe bisogno di tanto tempo per esplorare le infinite strade e sterrate del comprensorio, ma anche grande abilità nello scouting delle location.
In linea di massima considerate che sull’intero comprensorio dei Monti della Laga ci sono meno di 10 location fotograficamente valide e non più di 15 shooting spot utilizzabili. E, come abbiamo appena detto, pochi di essi sono buoni in tutte le stagioni e condizioni di ripresa. Come avviene per il vicino Lago di Campotosto, per lo più sono spot “specializzati”, ossia buoni per offrire il meglio in termini di inquadratura in un paio di situazioni meteo/stagione/tipo di foto.
Si capisce quindi che l’unico modo per vivere fotograficamente in maniera soddisfacente e premiante i Monti della Laga è quello di essere accompagnati da un fotografo molto esperto del luogo, un professionista che viva e fotografi il territorio da lungo tempo. Solo questo vi garantisce di andare a colpo sicuro, raggiungendo lo shooting spot perfetto per le condizioni del momento, dove realizzare la foto che sognate.
Inutile dire che, trattandosi di un territorio molto vasto e poco popolato, con strade in cui magari non passa alcuna auto per una intera giornata, avventurarsi da soli nelle aree più remote e isolate dei Monti della Laga, soprattutto in inverno con meteo avverso o con neve e ghiaccio, e di notte, può risultare abbastanza rischioso.