Ci sono molte ragioni per rifilare o ridimensionare le immagini, in particolare quando devono occupare uno spazio prestabilito. La scarsa corrispondenza tra formati di immagini e carte da stampa risale alle diverse priorità di cartai e fotografi, e oggi il problema si è accentuato con gli standard del web.

Gli stessi strumenti permettono anche di intervenire sui contenuti. La rifilatura rimuove piccole strisce ai lati dell’immagine per adattarla a uno spazio prefissato, per esempio una carta da stampa o una pagina web. E’ utile anche per spostare il centro della composizione o modificare la prospettiva. Se ci sono dettagli importanti ai margini, può essere preferibile deformare la scena invece che ritagliarla, togliendo la spunta all’opzione mantieni proporzioni nella finestra di dialogo. Un cambiamento non superiore al 10 per cento in genere non causa distorsioni evidenti.

Metodi di interpolazione

Quando non si cambiano solo le misure di uscita, ma si modifica il numero totale di pixel, l’immagine subisce un processo di ricampionamento. Se diminuite il numero di pixel, per esempio per avere un file più piccolo da allegare a un’email, ricordate che i dati persi sono irrecuperabili.

Se invecem volete aumentare il numero di pixel, per una stampa più grande, potete usare vari metodi, detti interpolaziore, con cui il software deve mettere in atto raffinate congetture sui nuovi dati da aggiungere ai dati esistenti. Lo scopo è ottenere ingrandimenti che mantengano il disegno dei dettagli e la progressione dei passaggi tonali. Esistono diversimetodi per questo e in genere la qualità dei risultati è legata alla potenza di calcolo. L’interpolazione bicubica è ampiamente usata e metodi basati su modelli matematici possono due risultati ancora migliori.

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