La fotografia di Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin è l’occhio sulla nostra epoca, il testimone del nostro modo di vivere e dei cambiaimenti che il mondo ha subito in tutti questi anni. Le sue fotografie devono essere considerate dei veri e propri documenti storici di cui un giorno le generazioni future rigranzieranno di essere in possesso.
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930. Inizia ad occuparsi di fotografia all’età di 24 anni ma il successo vero e proprio arriva per lui solo nel 1965, anno in cui inizia a lavorare come fotoreporter per la rivista “Il Mondo” diretta da Mario Pannunzio.
Da quel momento, la sua carriera è in continua ascesa tanto che, negli anni successivi, Gianni Berengo Gardin collabora con molte importanti testate nazionali come “Epoca” e “L’Espresso” ma anche con molte testate di fama mondiale come “Le Figaro”, “Time” e “Stern”.
Gianni Berengo Gardin è un fotoreporter che ha dimostrato di avere un grande intuito, scegliendo con attenzione quali sono i momenti importanti della storia che meritavano di essere fermati in una fotografia.
Il suo intuito lo ha portato al successo e oggi Gianni Berengo Gardin, con oltre 1 milione e 300 mila immagini in archivio e oltre 200 libri realizzati, è uno dei più importanti fotografi del mondo.
Berengo Gardin, non artista ma testimone di un’epoca
Gianni Berengo Gardin non ha mai messo se stesso né il suo lavoro su di un piedistallo. Ha, anzi, sempre riconosciuto che al mondo vi sono molti altri fotografi altrettanto bravi, alcuni addirittura molto più bravi di lui secondo le sue stesse parole.
Nonostante questa sua umiltà, Gianni Berengo Gardin sa che i suoi lavori rivestono una grande importanza, un’importanza che non ha alcun valore artistico ma che ha un grande valore storico.
Gianni Berengo Gardin non si considera infatti in alcun modo un artista bensì il testimone di un’epoca e considera le sue immagini come dei veri e propri documenti storici.
Tutte le immagini di Gardin sono il documento quindi della nostra epoca e del nostro modo di vivere e proprio per questo motivo non sono importanti adesso ma lo saranno sicuramente in futuro quando le prossime generazioni potranno comprendere il loro passato e i cambiamenti che, anno dopo anno, sono avvenuti nel mondo attraverso la visione e la lettura di queste bellissime fotografie.
Per cercare di essere un testimone quanto più attento possibile Gianni Berengo Gardin non immortala ovviamente solo i momento più salienti del nostro presente, quei momenti che diventeranno davvero importanti dal punto di vista storico, ma immortala anche momenti di vita quotidiana in modo che sia possibile un giorno comprendere anche i più piccoli cambiamenti che abbiamo messo in atto.
Le fotografie reali di Gardin: grande forza espressiva
Oggi siamo abituati ad immagini false e costruite e soprattutto ad immagini che vengono ritoccate in modo intenso attraverso il computer prima di essere esposte.
Niente di tutto questo è presente nelle fotografie scattate da Gianni Berengo Gardin, le sue sono immagini che immortalano un momento reale prive di alcun tipo di finzione e non c’è nessun ritocco prima della stampa, immagini che proprio per questo motivo sono vivide, trasparenti, dirette.
Per eliminare la possibilità che la finzione faccia il suo ingresso nei suoi lavori, Gianni Berengo Gardin ha deciso di non farsi ammaliare dal mondo del digitale, lavora ancora in analogico con la pellicola rigorosamente inoltre in bianco e nero.
Fotografare il reale significa ovviamente immortalare tutte quelle persone che non sono vip, tutti coloro che normalmente non entrano in una fotografia.
Siamo noi persone comuni a fare, infatt,. la storia del mondo.
Gardin: bianco e nero perchè il colore distoglie l’attenzione
Tutte le immagini di Gianni Berengo Gardin sono scattate in bianco e nero.
In parte, si tratta sicuramente di un lascito culturale, la sua educazione visiva infatti ha inizio con fotografi che utilizzano solo il bianco e nero e con le prime pellicole anch’esse in bianco e nero del mondo del cinema; per altri aspetti, però, si tratta anche di una scelta espressiva.
Gianni Berengo Gardin afferma che ciò che conta davvero nelle sue fotografia è il soggetto dell’immagine e il suo contenuto, elementi questi che possono essere osservati e colti in modo intenso solo quando il colore non è presente.
Gianni Berengo Gardin è convinto infatti che il colore sia un elemento di disturbo, il lettore dell’immagine vede il colore quindi ma non il contenuto.
Il contenuto di un’immagine è secondo Gardin talmente tanto importante da mettere in secondo piano anche la tecnica.
0 Comments