Benvenuti in questa guida pratica dedicata ai setup per astrofotografia, che rappresenta l’approfondimento del tutorial sulle strumentazioni per l’astrofoto. Vedremo qui come comporre i vari elementi per assemblare dei setup di vario livello tecnico e anche di spesa.

Da quello base, che è una semplice riconversione del nostro corredo fotografico associato a un astroinseguitore, fino all’evoluto con astrocamera monocromatica, che rappresenta il livello più completo tra quelli alla portata di noi appassionati.

Setup per astrofotografia

Il setup per astrofotografia

In questo nome gli appassionati del settore racchiudono tutto il corredo tecnico e strumentale usato per fare riprese astrofotografiche, dalla montatura al telescopio, dalla camera al computer di guida.

Ora, non se ne vogliano rivenditori e guru, ma la mia esperienza personale nel campo dell’astrofotografia è stata costellata da episodi spiacevoli, suggerimenti sbagliati se non volutamente fuorvianti, semplificazioni di cose molto difficili da parte di chi è più esperto, e altri incidenti di percorso.

Per questa ragione voglio evitare ad altri di cadere negli stessi tombini in cui sono finito io. E spendere molti soldi inutilmente.

Perchè in questo hobby non vale il principio di “inizi con poco, poi evolvi”. Con poco fai nulla. Sei sempre al “manca 1 per fare 31”. O hai tutto o non riesci a ottenere un risultato accettabile.

Ritengo quindi necessario farvi conoscere il quadro completo della situazione e lo scenario cui andate incontro nella costruzione di un setup astrofoto. Diffidate di chi vi dirà parti con poco e poi aggiungi, che basta anche il tele, che questo o quello non servono.

E adesso scopriremo perchè.

Setup fotografico per astro

Il setup più semplice, il grande classico di chi inizia proveniendo dalla fotografia tradizionale, comprende:

  • fotocamera (standard o modificata astro)
  • obiettivo fotografico
  • astroinseguitore su cavalletto fotografico

Rappresenta la combinazione più semplice in assoluto. Va bene per iniziare e cogliere le prime soddisfazioni. Ma alla terza uscita conclusa con successo, ne inizierete a vedere i limiti.

Certamente qualche cosa si fotografa, ovvio. Ma è adatto per fare immagini della Via Lattea, ampia o anche in porzioni più strette, o grandi oggetti, diciamo con focali fino al 50mm.

Setup per astrofotografia - astroinseguitore

Possiamo anche montare un tele attorno al 200mm massimo. Anche 300mm ma a patto di un allineamento perfetto. I tempi di scatto che riesce a reggere (ossia l’intervallo di tempo nel quale insegue bene l’oggetto senza dare mosso) sono al massimo attorno al minuto, forse due.

Pro

  • costo minimo (dando per scontato che avete già gli strumenti fotografici)
  • leggero e facile da trasportare
  • rapido da assemblare
  • semplice nell’uso

Contro

  • allineamento relativamente preciso
  • tempi di scatto non troppo lunghi
  • qualità ottica ridotte per usi astro
  • tempo di allineamento Polare (dipende comunque dalla vostra esperienza)

La fascia termica per il tele è una scelta che si fa di solito dopo le prime due nottate perse causa appannamento della lente frontale. Qualcuno resiste fino alla terza, poi comunque cede. Quindi aggiungetela da prima.

Il passo successivo, andando oltre questo setup, è la sostituzione del teleobiettivo fotografico con un telescopio, perchè vi sarete accorti che la sua qualità ottica rispetto alle stelle è davvero scarsa.

Di solito si inizia con un doppietto, che costa meno degli altri pur essendo di minore qualità ottica, di focale simile ai tele fotografici, quindi attorno a 300mm. Spesso la scelta è sull’usato per tenere basso il costo.

Setup per astrofotografia - teleobiettivo o telescopio
Un super tele da 500mm a sinistra e un telescopio a destra (foto non in scala)

Ma appena vi arriverà a casa lo strumento capirete che il vostro astroinseguitore ha poche chance di reggerlo. Ma se avete usato un teleobiettivo oltre 200mm, qualche dubbio dovrebbe esservi già venuto.

Setup per astrofotografia base

Quindi diventa inevitabile sostituirlo con una montatura in configurazione equatoriale, per passare a un vero setup per astrofotografia, seppure di base, composto da:

  • fotocamera (standard o modificata astro)
  • telescopio
  • adattatore fotocamera/telescopio
  • montatura equatoriale

L’adattatore serve a connettere il bocchettone della fotocamera al telescopio, che ovviamente ha uno standard diverso. Vi anticipo che potreste avere dei problemi (e non da poco) nel capire quale debba essere la corretta lunghezza di questo raccordo.

Si entra infatti in un mondo complicato di distanze ottiche dello strumento e della fotocamera, come la flange distance e cose del genere. In sostanza si deve assemblare un tubo che, da un lato si avvita al telescopio, dall’altro monta un adattatore che ha la flangia standard per la vostra fotocamera.

La sua lunghezza deve essere precisa e viene definita da una serie di parametri tecnici tanto del teleescopio quanto della fotocamera. Il guaio è che il produttore della macchinetta non ha informazioni su questo, quello del telescopio è generalmente fumoso. Ma se ne esce.

Setup per astrofotografia - montatura

Le montature vanno allineate alla Polare come gli inseguitori, ma in maniera molto più precisa e questo rende l’operazione più complicata

Premesso che le montature hanno dei software interni di allineamento Polare, è difficile capire se siano ausili o punizioni. Comunque, dopo aver passato una decina di notti senza venire a capo di nulla, maturerete la decisione di acquistare il PC di guida.

Che sia un mini PC dedicato o un normale portatile non cambia molto. Oltre a fare tante altre cose, vi guida e vi assiste nell’allineamento polare. Vi assicuro che semplifica la vita.

Pro (rispetto al precedente setup)

  • migliore qualità ottica delle foto (dipende ovviamente dalla qualità del telescopio)
  • tempi di scatto più lunghi rispetto all’astroinseguitore
  • possibilità di allineamento molto preciso (dipende ovviamente dalla vostra esperienza e dalla cura usata)

Contro (rispetto al precedente setup)

  • costo maggiore
  • piu pesante
  • piu scomodo da trasportare e assemblare

Avete molto ma non avete tutto. Potete allineare molto bene, quindi reggere tempi di posa lunghi, che la qualità ottica è migliore rispetto al teleobiettivo (anche con dei rifrattori doppietti), che l’allineamento è più agevole grazie al PC di guida, ma le foto vi appariranno povere di colori.

Questo soprattutto se state usando una fotocamera di fabbrica. Se l’avete modificata in versione astro, allora le cose vi andranno già meglio, perchè vedrete il bel rosso delle zone Ha. Quelle che sfuggono in gran parte ai sensori delle fotocamere non modificate, ancora coperti dal filtro blocca UV/IR di fabbrica.

Ma le normali fotocamere (modificate o meno nulla cambia) non sono fatte per scatti ad altissimi ISO e con tempi lunghissimi, perchè in queste condizioni generano rumore. Vero che l’astrofoto si fa con serie di immagini interpolate tra loro con il procedimento di stacking, proprio per ridurre il rumore, ma esso resta comunque un grosso problema.

astrocamera

I sensori si scaldano e generano falsi segnali. Per questo nelle camere astronomiche vengono raffreddati sotto zero da speciali sistemi. Per cui, nel breve, il passo alla astro camera vi sembrerà inevitabile.

Altro problema di cui vi sarete accorti con questo setup, sia pur dedicato, è che spesso le foto sono mosse, anche con tempi di scatto di 3 o 5 minuti. Questo dipende quasi sempre da un allineamento non perfetto, ma ci son altri fattori che entrano in gioco.

Per risolverlo serve il sistema di autoguida, o meglio, autocorrezione di guida. Un piccolo telescopio associato a una piccola astrocamera monocromatica, che rifotografa di continuo una porzione di cielo con alcune stelle. Il computer di guida verifica che esse siano sempre nello spesso posto; se le trova spostate, invia alla montatura dei comandi per correggere l’inseguimento.

Setup per astrofotografia evoluto

Con queste due aggiunte, ossia astrocamera e sistema di guida siamo dunque arrivati al setup per astrofotografia evoluto, composto ora da:

  • astrocamera (colori)
  • telescopio
  • montatura equatoriale
  • sistema di correzione della guida
  • computer di guida (dedicato o PC portatile)

Ora avete tutto. E avrete comunque speso un bel po’ di soldi, anche se vi siete tenuti su prodotti di fascia media, scegliendo un telescopio di livello medio e focale non eccessiva, magari usato.

Finalmente tutto funziona ed è adeguato, e quindi potete iniziare a concentrarvi sulle riprese notturne; in breve, a meno che non abitiate sulla cima di una montagna o nel deserto, quindi con aria tersa e zero luci attorno, scoprirete l’inquinamento luminoso,

Vi accorgerete – a vostre spese – che l’umidità dell’aria diffonde le luci artificiali di paesi e industrie attorno a voi, rendendo il cielo luminoso e degradando la qualità delle vostre foto.

Questo accade nonostante tutti i vostri sforzi per assemblare un setup evoluto, quindi con strumentazione ora davvero adeguata.

Setup avanzato

Prima di farvi prendere dallo sconforto, sappiate che ci sono ben tre soluzioni.

  • Filtri anti inquinamento luminoso per astrocamere a colori
  • Filtri tribanda per astrocamere a colori
  • Astrocamera monocromatica + filtri monobanda

Il primo passo, se avete già una buona astrocamera a colori, è quello di acquistare uno vari filtri anti inquinamento luminoso sul mercato. Si tratta di filtri che tagliano alcune bande luminose che si presume siano quelle tipiche delle luci artificiali.

Prendete questa cosa con le pinze, perchè sono progettati sulal base delle vecchie lampade a vapori di sodio, con emissione giallo/arancio. Oggi si va sempre più verso la loro sostituzione con led, che hanno emissione su tutti i colori. Quindi nutro seri dubbi sulla efficenza di questi filtri, soprattutto in termini di futuro.

Altra cosa sono i filtri tribanda: un singolo filtro che lascia passare solo i tre colori dei gas più comuni nell’universo, ossia Ha, OIII e SII. Ce ne sono di vari produttori e con diverse capacità di taglio, ossia più o meno stretti come bande passanti.

filtri

Questi sono davvero efficenti e riescono a cogliere la luce che ci interessa, tagliando via tutta quella che ci disturba. La banda passante deve essere più stretta man mano che aumenta l’intensità dell’inquinamento luminoso.

Costano tanto. Più sono a banda stretta più costano. E purtroppo con questo tipo di prodotto è fondamentale la qualità, non si può risparmiare.

Il passo ulteriore è la astrocamera monocromatica associata a tre singoli filtri, da alternare per le riprese, che lasciano passare solo la banda strettissima relativa a Ha, OIII e SII. Con questa dovete comprare anche la ruota portafiltri, che consiglio vivamente del tipo motorizzato guidata dallo stesso computer che manda avanti tutto il setup.

Anche questo tipo di filtri costa molto; più è stretta la banda, più costano. E siamo arrivati al setup per astrofotografia avanzato:

  • astrocamera (monocromatica)
  • telescopio
  • montatura equatoriale
  • sistema di correzione della guida
  • computer di guida (dedicato o PC portatile)
  • ruota portafiltri motorizzata
  • set di 3 filtri banda stretta Ha, OIII, SII

Oltre questo, potete scegliere se costruire un osservatorio oppure affittare Hubble per qualche ora.