Intervista al fotografo Massimo Vicinanza

Prima di diventare fotografo professionista, ero ufficiale a bordo di navi mercantili e per molti anni sono stato in giro per il mondo. Poi decisi di cambiare lavoro. Non avevo mai smesso di fotografare e pensai che quel mestiere era il più adatto per me. Ma non ero in grado di valutare la qualità dei miei scatti e l'opinione di amici e parenti poteva essere troppo indulgente. Serviva un parere autorevole e super partes. Quindi mi rivolsi a Charles-Henry Favrod, un critico della fotografia, che all'epoca dirigeva il Musée de l'Elysée di Losanna. Lo incontrai, fu molto gentile, vide alcuni miei lavori e mi incoraggiò a continuare. Perciò decisi di compiere il grande passo e lasciai definitivamente le navi.

Intervista al fotografo Vittorio Lioce

Fu quando alle medie il mio professore di artistica, che era anche un fotoamatore evoluto, invitò la classe nella sua camera oscura, per assistere al procedimento di sviluppo e stampa delle foto fatte qualche giorno prima alla gita scolastica. In quel momento mi accorsi che ero molto attratto dalla fotografia, e iniziai a praticarla con una vecchia Comet Bencini di mio fratello.

Intervista al fotografo Fabio Marino

Sono, ormai, quasi 30 anni che “convivo” con la mia fotocamera e non penso proprio di mollarla. Ho iniziato, come tanti, facendomi prestare la macchina fotografica da mio padre. Una bellissima Vito B Voigtlander. Completamente manuale. Ottima per imparare e “farsi le ossa”.

Intervista al fotografo Andrea Barghi

Il primo approccio è stato l’amore per le foto notturne e i tramonti… anche se il grandangolo lo chiamavo Quadrangolo…. Comunque tantissima curiosità… me ne andavo da solo in giro la notte per fotografare luci e atmosfere surreali e quelle sensazioni le cerco ancora oggi, le aurore boreali me le ricordano moltissimo.

Intervista al fotografo Mario D’Ippolito

All'eta di 7 anni (1969), mio padre aveva una " Kodak Instamatic 233 " Quel oggetto mi ha sempre intrigato. Sempre a 7 anni, mio padre mi mise tra le mani la sua " Kodak ", dicendomi che lui non appariva mai sulle foto di famiglia, dunque per una volta dovevo fare io la foto con mia mamma e mia sorella.

Intervista al fotografo Marco Moscadelli

Ricordo le mie prime foto. A 10 anni vi confesso, non avevo una grande libertà di movimento. Non potevo viaggiare, di utilizzare una modella non se ne parlava (forse avevo una vaga idea di che cosa fosse una donna) ma dovevo provare questa scatoletta magica. Avevo a disposizione un balcone ed una casa. Sicuramente queste limitazioni mi hanno portato ad avvicinarmi allo still-life. Ho iniziato infatti a fotografare oggetti che trovavo in casa … e qualche insetto sul balcone!