Matera, Basilicata o antica Lucania, per gli affezionati di arcaismi.

I rioni Sassi osservano dall’alto quelle vie strette che formano un susseguirsi di immagini regalate dal tempo, e sembra, guardando le pareti mangiate quasi del tutto dal muschio, di capire quanto la normalità sia persino eccezionale in questo luogo fatato.

Ma un giorno, inaspettatamente qualcosa cambia e quello che è l’incubo ambientale della popolazione residente nel centro Italia si materializza dentro (e fuori) gli occhi increduli della nazione.

La terra trema senza pietà; il terremoto che ha colpito L’Aquila lo scorso anno, durò circa 30 secondi, una fetta di tempo impressionante e dall’aspetto interminabile.

Il terremoto che mise in ginocchio Campania e Basilicata la sera del 3 novembre 1980, sembrava destinato a spazzare via tutto e non fermarsi se non quando non avesse incrociato altro che macerie lungo sua strada.

Per un minuto e venti secondi, una scossa di magnitudo 6,8 della scala Richter rase al suolo (le immagini, se avete tempo, chiariranno ancora meglio il concetto di quel ‘radere’ che pure pare impressionante – ndr) la bellezza di 36 paesi situati al confine tra Campania e Basilicata.

Il bilancio è di quelli che difficilmente si può dimenticare: 2735 morti e 8850 feriti, delle cifre assolutamente assurde nella loro immensa entità.

A Matera, che fu soltanto sfiorata dalla scossa sismica, i danni divennero crepe disperse tra i tortuosi vicoli di case che ricordano agli abitanti come esse fossero già abitate nel lontano neolitico.

Tra i tanti dedali massicci e a prima vista insormontabili, si nasconde un patrimonio (Unesco – ndr) di portali romanici e chiese ornate da bizantinismi e sfarzosi

riccioli barocchi.

Nel 1980, dopo il terremoto, tra quei reperti di valore inestimabile, furono censiti 457 edifici storici danneggiati, e 737 opere d’arte di varia tipologia (alcune facenti parte proprio degli edifici storici di cui sopra) e circa 244 tra monumenti e chiese che aspettano il loro turno per incominciare i lavoro di restauro.

Chi ha memoria, ricorda come l’Italia si mobilitò in massa e con il tipico clamore che accompagna i disastri nella penisola (vedi Aquila – ndr), salvo poi dimenticarsi dopo poche settimane di quanto era accaduto, ma soprattutto lasciando al destino i nomi di coloro che, con grande volontà e sacrificio personale salvarono un patrimonio a tutti gli effetti imprescindibile della cultura nostrana.

E nonostante tanti abbiano dimenticato gli sforzi dei volontari accorsi sul luogo del terremoto e delle forze dell’ordine che lavorarono senza sosta per amore e non per gloria, a Matera in tanti li considerano come eroi.

A tal punto da dedicare loro una mostra fotografica intitolata “Trent’anni dopo”.

L’esposizione è stata inaugurata oggi pomeriggio proprio a Matera, e sarà promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, artistici ed etnoantropologici della regione Basilicata.

Le foto, saranno un omaggio e sentito da parte di una città, Matera, che vuole ricordare tutti coloro che hanno contribuito a tenere in piedi ciò che il terremoto in parte aveva demolito.

Per fare sì, che una delle pagine più tristi e sbiadite della nostra storia recente non venga girata senza la riflessione che ogni simile e catastrofico evento richiederebbe.

La mostra, se come da previsione otterrà lo sperato successo sociale, potrebbe addirittura divenire itinerante, appuntando le sue tappe nelle zone limitrofe che assieme e più di Matera, si trovarono per cause non dipendenti da loro nel grande ciclone della cronaca nazionale.

Di seguito, ecco tutte le informazioni necessarie ed i numeri utili che riguardano la mostra fotografica.

Informazioni Evento:

Data Inizio:10 dicembre 2010

Data Fine: 15 gennaio 2011

Costo del biglietto: Per informazioni 338.8831053

Prenotazione:

Luogo: Matera, Palazzo Lanfranchi, Sala Levi.

Orario:

Telefono: 0835.256211

Fax: 0835.2562233

E-mail: ufficiostampa@artimatera.it

Sito Web: http://www.artimatera.it

Dove:

Matera, Palazzo Lanfranchi, Sala Levi.

Città: Matera

Indirizzo: Piazza Giovanni Pascoli

Provincia: (MT)

Regione: Basilicata

Telefono: 0835.256211

Fax: 0835.2562233

E-mail: ufficiostampa@artimatera.it

Sito web: http://www.artimatera.it


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